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Lode a Panenka, burlone sovversivo
di Alfonso Esposito Più che un ‘cucchiaio’ fu un vero e proprio colpo di piccone. Da tempo me ne sono convinto, la prima breccia nel muro di Berlino fu aperta proprio quella sera del 20 giugno 1976, quando la primavera cedeva il passo all’estate ed Antonin Panenka, baffuta e corpulenta mezzala offensiva del Bohemians Praga col numero sette sulla schiena, si trovò a dover calciare il rigore decisivo nella finale degli Europei in Jugoslavia, risolta con i tiri dal dischetto, visto il 2-2 dei tempi regolamentari. Responsabilità tremenda, poiché appena prima il teutonico e biondo Uli Höness aveva fatto cilecca. Antonin non poteva fare fiasco, avesse segnato la Cecoslovacchia avrebbe…
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Günter Netzer, l’angelo ribelle
di Alfonso Esposito Lo vedevi così, alto, biondo, bello, di bianco vestito e non potevi non pensare che fosse un angelo. E per la gente di Mönchengladbach questo era il concittadino Günter Netzer, che assolveva la missione di manifestare in terra il paradiso calcistico. Con i bianchi del Borussia aveva conosciuto la Bundesliga, vincendo con loro due titoli nazionali, con i bianchi della Germania ovest si aggiudica un Europeo nel ’72 e lo stesso anno, a pari merito con Gerd Müller, si piazza secondo nella graduatoria del ‘Pallone ‘oro’, alle spalle del rivale di sempre, Franz Beckenbauer, e sopravanzando sua maestà Johan Cruijff, col quale condivideva non solo il ruolo…
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João Saldanha, l’uomo senza paura
di Davide Tuniz Il 03 luglio ricorre l’anniversario della nascita di uno dei personaggi più marcanti della storia del calcio (e non solo) brasiliano: João Saldanha, tecnico, giornalista, politico e tante altre cose. Su di lui sono state scritte diverse biografie e prodotti documentari ed è nata una corposa letteratura di leggende e storie a lui attribuite, che Saldanha stesso alimentava, come quando raccontava di aver partecipato alla Lunga Marcia di Mao, allo sbarco in Normandia o alla fondazione del Botafogo, il suo club del cuore. João Alves Jobim Saldanha nasce il 03 Luglio 1917 a Taquarembo, in Uruguay, dove i suoi genitori erano esiliati per essere attivisti nella guerra…
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La favola del Gavião Kyikatejê FC, prima squadra professionistica indigena
di Davide Tuniz Bom Jesus do Tocantins è una piccola cittadina di 15.000 abitanti nel sud dell’immenso stato del Parà, Nord del Brasile, quasi tutto occupato dalla foresta amazzonica. È in quella zona che viene considerata il far west brasiliano, per le violenze sostanzialmente impunite contro gli indigeni che vi abitano da parte di chi vuole impossessarsi delle fertili terre. Un posto senza legge, insomma, o meglio dove vige la legge del più forte, che è sempre l’uomo bianco. In questo contesto così problematico vive la nazione indigena chiamata “Koykateyê” o “Gavião Kykatejê” per le piume che vengono usate sulle frecce (gavião in portoghese significa falco). Una volta semi-nomadi, questo…
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Come un tornado, il Vasco spazza il calcio mondiale.
di Davide Tuniz Con questo titolo un po’ sensazionale il Jornal dos Sports celebrava la vittoriosa tournée per America e Europa del Vasco da Gama nel 1957 che culmina il 23 giugno nella sonante vittoria contro il Barcelona, ancora oggi una delle peggiori sconfitte del club catalano. Ma prima di quella indimenticabile serata, il Vasco aveva già incantato il pubblico europeo. In Brasile dall’immediato dopoguerra fino agli anni 70, le tournée mondiali delle squadre erano un passaggio obbligato per raccogliere quei fondi che avrebbero mantenuto il club ed impedito di cedere i migliori giocatori. Erano lunghi viaggi ma molto redditizi, molto più delle partite dei campionati statali o delle…
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Marinho, il talento dalla vita triste
di Davide Tuniz È morto ieri a 63 anni Mário José dos Reis Emiliano, detto Marinho, uno dei migliori talenti del calcio brasiliano degli anni 80, frenato da un carattere non facile e da una vita costellata da problemi di ogni tipo. Nasce a Belo Horizonte il 23 maggio del 1957, nel quartiere povero di Santa Ifigênia, la madre, che ha altri sei figli, lavora all’obitorio della polizia, dove ha il compito di lavare i cadaveri. Il padre ricomparirà solo quanso Marinho ha 18 anni. Come tanti bambini delle periferie, cresce in strada: conosce il freddo e la fame, raccoglie rifiuti per guadagnare un po’ di soldi. A 12 anni…
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L’epopea del Classic Team, la generazione d’oro di Trinidad
di Davide Tuniz Port-au-Prince, Haiti, 4 Dicembre 1973, stadio Sylvio Cator: l’arbitro salvadoregno José Roberto Henríquez ha appena fischiato la fine della partita tra Haiti e Trinidad & Tobago valida per le qualificazioni ai Mondiali 1974 ed una scena surreale si materializza: Haiti ha appena battuto 2-1 gli avversari in una gara decisiva, eppure lo stadio è in silenzio, sul terreno di gioco i giocatori Haitiani, senza particolari festeggiamenti, cercano i giocatori di Trinidad per complimentarsi, ma nessuno ricambia la stretta, molti piangono, tutti rifiutano interviste, l’unico che dice qualcosa è il centrocampista Everald Cummings: “E’ una pazzia”. Si è consumato quello che passerà alla storia come “The Haitian Robbery”,…
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De Marta e Desnica, storie di espulsioni per sordomuti
di Vincenzo Paliotto Qualcosa di sicuro non era andato nel verso giusto nel pomeriggio del signor Washington Mateo, arbitro della massima divisione di calcio argentina. La giacchetta nera, infatti, aveva operato una espulsione nel match in qualche modo combattuto, ma poi neanche tanto, e vinto in maniera netta dall’Huracan sull’Estudiantes l’8 novembre del 1972. Quelli del globito in estrema forma, con Renè Houseman e l’inglès Carlos Babington su tutti, avevano prevalso al Patricio Ducò per 5-1, contro un pincha abbastanza in sordina. Mateo poi aveva mandato anzitempo a fare la doccia al giovane Carlos Alberto De Marta (detto El Sordo) ed aveva annotato sul suo taccuino che il calciatore dell’Estudiantes…
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Prince Amoako, l’unico africano ad aver giocato una finale di Copa Libertadores
di Vincenzo Paliotto Quasi improbabile che giocatori e tecnici di altri continenti abbiano potuto far bene nella Copa Libertadores. Lo spagnolo Pablo Mari è stato il primo europeo a vincerla nel 2019 con la maglia del Flamengo. Invece un solo calciatore africano è riuscito quantomeno a giocare la finale della Copa più prestigiosa dell’America Latina. E’ la storia di Prince Koranteng Amoako, centravanti ghanese che si mise in luce alle Olimpiadi di Atlanta del 1996. Giocava con l’Asante Kotoko e le buone prestazioni nella manifestazione a cinque cerchi lo portarono in Perù, alla corte dello Sporting Cristal a Lima. Il conjunto cervecero, nato nel 1954, giocò una straordinaria campagna in…
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La tragedia di Lima
di Davide Tuniz Domenica 24 Maggio ricorreva l’anniversario di quella che è ricordata come la Tragedia del Estadio Nacional del Perú 24 Maggio 1964, Lima: Perù e Argentina si affrontano in un partita valida per il Pre-olimpico in vista dei Giochi di Tokyo. Il torneo si gioca con una formula astrusa e complicata, come è tipico sud-americano, per tutto il mese di maggio nella capitale peruviana e vede 7 squadre contendersi due posti. La partita é tesa perché i peruviani devono vincere per poter qualificarsi e lo stadio Nacional è pieno con 47.197 spettatori ufficiali, ma con la stampa che già nei giorni precedenti raccontava di 15mila biglietti stampati…